Il filo sottile

Un filo, sottilissimo, che ogni giorno si assottiglia sempre di più … e noi in bilico.
Respiriamo un’aria fresca, quassù, ma sotto di noi c’è il nero più assoluto …

Mai guardare l’oscurità, andare sempre avanti con gli occhi fissi verso … verso … non c’è una meta in realtà … di fronte non c’è niente, se non un cielo neutro, grigio, come quando incontriamo quella dolce nebbia che ti permette di vedere ma non fino in fondo.

Rischiamo di cadere in ogni momento, ci sono mostri che provano a tirarci giù. A volte si avvinghiano alla caviglia e tirano così forte che vorremo lasciarci andare per sempre. Ci sono dei momenti in cui chiudiamo gli occhi e pensiamo che questo dolore lancinante che proviamo non riusciremo mai a sopportarlo, e allora perché non cadere giù? … magari sprofondare sarà liberatorio … magari dopo che sarà tutto finito saremo finalmente liberi … Eppure … No, vale la pena sempre lottare.

Che i mostri vengano dagli abissi o dai cieli, che siano dentro di noi o nelle persone intorno a noi, dobbiamo sempre respirare e andare avanti, lottare perché nulla vale di più di questo filo che ci sorregge.

E poi a volte, quando vacilliamo ci sono anche degli spiriti, piccole luci colorate, che ci sorreggono per un attimo, e basta quell’attimo per capire che siamo forti abbastanza per continuare, per non cadere, per vivere a pieno in questo equilibrio precario.

Il filo, il nostro grande incubo e la nostra grande scommessa, questo cordino minuscolo tra il niente e il tutto, così piccolo ma nello stesso tempo così pieno … questa linea sottile su cui noi, equilibristi inconsapevoli, camminiamo, viviamo, speriamo … e gustiamo ogni singolo sapore, perché amaro o dolce che sia, ci tiene ancora sospesi sopra un mondo oscuro e affascinante

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